Musica e strumenti musicali presso gli antichi

Musica e strumenti musicali presso gli antichi (sintesi da M.P. Guidobaldi – Museo della civiltà
romana)


La tibia (flauto) era di forma tubolare, semplice o doppia. Era realizzata in avorio o legno di bosso o con le canne o in argento. Era uno strumento ad ancia, linguetta sottile messa in vibrazione dal fiato del suonatore. Chiudendo con le dita i fori praticati sulla canna si modifica il suono.
Potevaessere lunga da 15 a 60 cm. La tibia doppia era costituita da due tubi che potevano essere anche di lunghezza diversa. I tibicines erano sempre presenti quando si celebravano sacrifici e a Roma facevano parte di un collegio che godeva di speciali privilegi.
La siringa o flauto di Pan, secondo il mito raccontato da Ovidio, fu inventata dal dio Pan. Il dio si
era innamorato di Syrinx che per sfuggire al suo inseguimento si trasformò in canna palustre. Pan credeva di averla afferrata e invece si trovò in mano un ciuffo di canne, sospirò e l’aria vibrò
dentro le canne producendo un suono dolce e delicato. Unì tra loro con la cera alcune cannucce di diversa lunghezza e chiamò lo strumento siringa. La siringa è costituita infatti da canne di misura decrescente tenute insieme da cordoncini e da cera. Con la cera venivano chiuse le estremità inferiori delle canne. Ci sono giunti esemplari di siringhe realizzati in terracotta, legno, avorio ebronzo.
Avena e calamus sono delle specie di flauti diritti. L’utricularium è la zampogna.
Il tympanum era uno strumento a percussione costituito da un cerchio di legno o di bronzo del
diametro di 30 cm. su cui si tendeva una pelle di bue o asino battuta con le mani o con il plettro.
Lo scabillum aveva la forma di un grosso sandalo e si calzava col piede destro. Consisteva in due
tavolette di legno sovrapposte. Si usava per dare il tempo ai danzatori e scandire il ritmo, anche
per annunciare la fine dello spettacolo.
Il cymbalum, di provenienza orientale, simile ai nostri piatti, era costituito da due dischi di bronzo
battuti ritmicamente l’uno contro l’altro.
I crotali, in argilla, legno, avorio, usati per scandire il ritmo della danza, corrispondono alle
nacchere. Venivano usati insieme ai timpani e ai cembali, alla tibia e alla cetra.
Il sistro, tipico dell’Egitto, era impiegato nei rituali in onore di Iside. Era costituito da un manico
sormontato da una verga piegata a forma di ferro di cavallo attraversata in senso orizzontale da
lamine sottili che vibravano se si scuoteva lo strumento.
Lyra e cithara furono gli strumenti prediletti dai Greci. Si compongono di cassa armonica, due
bracci che partono dalla cassa e si congiungono in alto con una traversa orizzontale , e un numero
variabile di corde tese tra la parte inferiore della cassa e la traversa. Nella lyra la cassa armonica
era ricavata originariamente da un guscio di tartaruga e in seguito, quando si usò il legno, si
mantenne la forma della tartaruga. Nella cithara la cassa è realizzata in legno, i bracci sono
massicci e non incurvati e fanno corpo con la cassa armonica contribuendo ad amplificare il suono.
Le corde, da tre a dodici, venivano pizzicate da sotto con le dita della sinistra, con la destra il
suonatore teneva il plettro, che era legato con un cordoncino allo strumento e serviva per battere le corde. Roma mostrò una netta predilezione per la cithara e Nerone istituì concorsi musicali per citaredi.
L’harpa era di forma triangolare, provvista di corde di diversa lunghezza.
Il corno era uno strumento a fiato, di bronzo, usato nell’esercito, nelle cerimonie religiose, nei
funerali e negli spettacoli dell’anfiteatro.
La buccina era uno strumento usato negli accampamenti romani per dare segnali alle sentinelle oper altre operazioni della vita militare. Dapprima fu una conchiglia adattata a uso di tromba, poi fu realizzata con un tubo di bronzo di notevole lunghezza, piegato a forma di C e rinforzato da una barra che serviva per l’impugnatura. Era simile al corno,