Resoconto dei seminari Archeoclub
Anche quest’anno l’Archeoclub d’Italia -Torre Annunziata sez. “Mario Prosperi” ha organizzato un ciclo di “Incontri di Archeologia e Storia del territorio vesuviano”, incontri che potremmo definire itineranti poiché si sono svolti presso tre diverse sedi; verrebbe quasi voglia di dire che “tutti vogliono l’Archeoclub”e, per accontentare tutti, i primi due incontri si sono svolti presso l’Istituto comprensivo V. Alfieri, i due successivi presso il Liceo Pitagora-Croce e gli ultimi quattro presso la Biblioteca comunale di Torre Annunziata. I seminari dell’Archeoclub sono diventati ormai un appuntamento fisso al quale partecipano con piacere sia i relatori, che ormai possiamo chiamare amici dell’Archeoclub, e sia il pubblico attento ed appassionato che ci segue da anni.
Il 20 marzo ha aperto la serie degli incontri la prof.ssa Raffaele Federico che ha parlato delle donne e dei miti presenti nelle pitture di Stabia ed Oplontis. IL 26-3 è intervenuto il dott. Flavio Russo che ha illustrato le tecniche di telecomunicazione e i mezzi di trasporto usati dai Romani tenendo desto l’interesse del pubblico rimasto impressionato per la velocità con cui riuscivano a comunicare e a trasmettere informazioni.
Il 30 marzo è poi stata la volta del prof. Salvatore Ciro Nappo che ha tenuto un’interessantissima conferenza su “Murecine 15 anni dopo”esponendo il lavoro e le scoperte fatte accompagnando l’intervento con bellissime foto del sito e degli affreschi.
Il 14 aprile il prof. Mario Grimaldi ha illustrato gli ultimi studi sulla “Casa del bracciale d’oro”.
Il 21 aprile la prof.ssa Luciana Jacobelli ha parlato delle presenze femminili nelle scene di banchetti nelle pitture di Pompei smentendo la teoria che le signore partecipanti fossero donne di facili costumi, come narra un certo luogo comune.
Il 27 aprile è stata poi la volta della prof.ssa Lucia Oliva che ha parlato dei tanti affreschi ed oggetti provenienti dalle ville di Boscoreale sparsi nei musei del mondo.
Il 4 maggio il prof. Ottavio Ferrini nella sua conferenza ha illustrato con dovizia di particolari la sua teoria che vorrebbe la Villa A di Oplontis, la cosiddetta villa di Poppea, sede di un culto della dea Iside.
Ha chiuso la serie di incontri il presidente del Centro Studi Niccolò d’Alagno Vincenzo Marasco che ha parlato dei “Canti, dei balli e delle tammorre della tradizione vesuviana”, validamente supportato dalla “Paranza d’ ‘o lione” che ha mostrato in pratica ciò che l’amico Vincenzo spiegava. Inutile dire che i balli e i canti hanno entusiasmato il pubblico presente. Sono così terminati gli incontri e ci si è dato appuntamento agli incontri dell’anno prossimo